Le richieste di Meloni all'Europa: gas e confini le priorità

di Francesca Basso

La premier a Bruxelles: l’Italia difende l’interesse nazionale nella dimensione europea. Ursula von der Leyen: «Segnale forte»

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DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES «Mi pare che dall’altra parte ci fossero persone che avevano voglia di ascoltare». La premier Giorgia Meloni, al suo debutto internazionale a Bruxelles , dove ha incontrato i vertici delle istituzioni Ue, trae un primo bilancio dei colloqui avuti con i presidenti del Parlamento Ue Roberta Metsola, della Commissione Ue Ursula von der Leyen e del Consiglio europeo Charles Michel, con il quale il confronto prima a due poi con i team si è protratto durante la cena di lavoro per oltre due ore. A pranzo invece ha visto il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.

«Ho voluto organizzare qui a Bruxelles la prima visita ufficiale del governo italiano al di fuori dei confini nazionali — ha spiegato la premier durante un punto stampa —, per dare il segnale di un’Italia che vuole partecipare, collaborare, difendere il proprio interesse nazionale, nella dimensione europea, cercando insieme agli altri Paesi le soluzioni migliori alle grandi sfide che stiamo affrontando». Oltre al dato politico emerge quello umano: «Mi pare che anche dal punto di vista personale, umano, si sia creata un’interlocuzione molto franca, molto positiva», ha proseguito Meloni, dicendosi «contenta di come è andata la giornata» e del «clima» che ha trovato. La premier conosceva già Metsola e Gentiloni, ma non von der Leyen e Michel. «Probabilmente parlare con le persone direttamente può aiutare a smontare una narrazione che è stata fatta sulla sottoscritta, e sul governo italiano», ha osservato: «Non siamo dei marziani, ma persone in carne e ossa che spiegano le loro posizioni e mi pare che dall’altra parte ci fossero persone che avevano voglia di ascoltare». Del resto Bruxelles è consapevole che è fondamentale avere con l’Italia un rapporto costruttivo, specie in questo momento in cui il motore franco-tedesco sembra inceppato.

Meloni ha elencato i numerosi dossier toccati: la crisi in Ucraina, «il domino di conseguenze che produce, e quindi ovviamente il tema della necessità di dare il prima possibile concretezza a una soluzione europea sul tema del prezzo dell’energia, di un tetto al prezzo del gas ». Altro tema «come spendere al meglio le risorse del Pnrr » e «come lavorare insieme in modo che queste risorse possano effettivamente arrivare a terra, anche ragionando sulle grandi priorità». Meloni con von der Leyen ha anche parlato di «flussi migratori», della «richiesta italiana di un cambio, per cui la priorità per noi diventa quella già prevista nelle normative europee della difesa dei confini esterni». Il colloquio non è andato nei dettagli. La presidente Metsola, che ha avuto con la premier Meloni prima 20 minuti di faccia a faccia poi un meeting formale di 45 minuti allargato ai rispettivi staff (c’erano il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto, il consigliere diplomatico Francesco Talò e il rappresentante permanente presso l’Ue Piero Benassi) ai microfoni del Tg1, ha detto che Meloni «è una tipa tosta, coraggiosa e determinata», di essere «molto incoraggiata dalla conversazione avuta» e che è «molto umana e ha le idee molto chiare». Von der Leyen ha ringraziato Meloni su twitter per «il segnale forte» mandato dalla sua visita alle istituzioni Ue «come primo viaggio all’estero». Fonti europee riferiscono che la discussione con Michel è stata «costruttiva e concreta» e Meloni «ha ribadito l’intenzione di essere un partner leale e orientato a trovare soluzioni all’interno dell’Ue».

Si tratta solo del «primo incontro» e anche Meloni ne è consapevole, tuttavia l’aspettativa è che nascano «una serie di dossier molto concreti».

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3 novembre 2022 (modifica il 4 novembre 2022 | 10:29)